La nuova fiduciaria si chiama Cecilia Rosi, poco più che ventenne, residente ad Arezzo laureata in Scienze della Comunicazione

5 membri fondatori con un beato fra 4 giovanissime ragazze ridanno slancio al concetto di Buono Pulito e Giusto avviato negli anni '90 da Carlo Petrini (ex Arci Gola)

di Massimiliano Ricciarini

Ci sono un ingegnere, un architetto, un dottore in scienze della formazione, uno in scienze della comunicazione e...non non è una barzelletta, ma la pura e semplice realtà: Un gruppo di giovani ragazze sulla ventina ha deciso di dare sfogo alla propria passione e riprendere le fila lasciate in sospeso dalla precedente fiduciaria. Ma ho tralasciato l'informazione più importante: la nuova fiduciaria si chiama Cecilia Rosi che sulla base di riflessioni sul pistacchio verde fosforescente e sulle uova – che non crescono sugli scaffali del supermercato, sia chiaro! - assieme alle “compagne di merende” sopra descritte si è imbarcata in questa avventura.


Hanno salutato la rinascita della condotta, oltre al responsabile Slowfood Toscana Mauro Bagni, molti dei primi iscritti alla nuova Condotta, 3 dei 4 dell'Ave Maria di Slowfood: i fiduciari delle condotte Slowfood Valdarno, Valdichiana e Casentino, Laura Lodone di Confcommercio Arezzo, il sottoscritto in qualità di presidente dell'Associazione Streetfood...e il Comune?

Recenti dissesti nella Giunta comunale di Arezzo hanno giustificatamente distolto dall'attenzione per l'evento il Sindaco di Arezzo Giuseppe Fanfani e l'assessore di riferimento (Turismo e Attività Produttive) Michele Colangelo ma l'assessore allo sport e Innovazione Marco Donati non ha mancato di fare gli onori di casa, in last minute.

“La condotta per partire deve avere almeno 50 iscritti” lo ha detto Mauro Bagni che come un notaio, ma più simpatico ha dichiarato ufficialmente costituita con oltre 50 iscritti la nuova condotta.

Hanno spiegato tutto, anche per i più profani, in sala Rosa del Comune di Arezzo, gli addetti ai lavori. Hanno spiegato che si chiama condotta perché deriva dal medico condotto, quello di famiglia, che ci tiene alla tua salute... e nella mission di Slowfood c'è proprio l'obbiettivo di prendersi cura dell'umanità, di farlo godere soprattutto proponendogli, in ogni osteria collegata alla rete della “chiocciola” (logo dell'associazione migrata da Arci Gola).

Certo che a Parigi alla fine nel secondo millennio, quando si decise di organizzare il primo congresso non si poteva chiamare “Arci Gola”, così si pensò alla ristorazione lenta, al gusto di sedersi a tavola per recuperare il maltolto dalla frenesia e dal progresso sfrenato che ha portato surgelati, salti in padella e quant'altro fuorviante dalla buona, pulita e giusta abitudine. Carlo Petrini (fondatore Slowfood) Docet.

Nel tempo lo stesso Petrini ha avviato un altro progetto ben più ambizioso: Terra Madre, ovvero le comunità del cibo in Italia e soprattutto nel resto del mondo, sensibilizzando l'opinione pubblica a ciò che è davvero Buono, Pulito e Giusto ovvero godereccio, sano e sostenibile economicamente.

Ma come ha risposto Arezzo all'onda Slowfood. Negli anni '90 grande entusiasmo... si sono create nel tempo 5 condotte: Arezzo, Valtiberina, Casentino e Valdarno...o meglio il Valdarno è stata la seconda condotta in Italia ad essere nata proprio per mano e per mente di Carlin Petrini che fece il giro delle feste dell'Unità e dei circoli Arci per coinvolgerli nel grande progetto di rieducazione alimentare. Poi in uno dei fiduciari è migrato in altra organizzazione (profit) – si dice il peccato ma non il peccatore – e due grandi presidi sono stati sospesi: La Chianina e il fagiolo Zolfino. Un po' come fu per il lardo di Colonnata, questi prodotti hanno creato inflazione, la sostenibilità con il tempo è andata a farsi benedire e si accodavano dietro al capofila altri produttori il cui prodotto era di dubbia provenienza. In pratica, come si suol dire: con la patente di uno hanno guidato la macchina in tanti.

Intanto...quest'anno ci sarà nuovamente il Salone del Gusto, l'appuntamento biennale di Slowfood al Lingotto Fiere di Torino e si parlerà anche di questo tra gli stand dei fiduciari slowfood della provincia di Arezzo al completo, ma soprattutto nel congresso che avrebbe dovuto svolgersi negli Stati Uniti ma che per effetti della recessione economica globale si è preferito ridimensionare e farla coincidere con il Salone del Gusto 2012.

Intanto, dopo le dovute presentazioni, il gruppo al completo è andato a festeggiare da Lucia, titolare dell'Enoteca Torre di Gnicche, in piaggia di San Martino, storico locale associato alla “Chiocciola”

 

 

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