al 13 al 15 aprile tre giorni no-stop sul cibo di strada
STREETFOOD TOUR 2018 FA TAPPA A CASTELFIORENTINO (FI)
Nel borgo fiorentino torna l’evento promosso dall’Associazione nazionale che riunisce i migliori cibi “on the road” della tradizione italiana e internazionale. Non solo sapori, ma anche musica dal vivo e tanta allegria.
Una carovana di sapori e profumi inconfondibili, ricette originali che rappresentano il meglio del “cibo di strada”, italiano e internazionale. Dal 13 al 15 aprile arriva a Castelfiorentino (FI) “Streetfood Village”, l’evento organizzato dall’Associazione “Streetfood” che proprio quest’anno celebra il decennale della sua fondazione (2008-2018), e che porterà nella centralissima Piazza Gramsci decine di piatti tipici e specialità cucinate sul momento, da gustare “al volo”.
Organizzata in collaborazione con Confesercenti Firenze, l’Associazione del CCN “Tre Piazze e il patrocino della Regione Toscana e del Comune di Castelfiorentino, la manifestazione è stata illustrata nei dettagli questa mattina in Municipio dal Sindaco, Alessio Falorni, dall’Assessore al Commercio e Turismo, Gianluca D’Alessio, dal presidente dell’associazione “Streetfood”, Massimiliano Ricciarini. Sono intervenuti anche Gianni Carpitelli, presidente dell’associazione CCN “Tre Piazze”, e Lapo Cantini, in rappresentanza di Confesercenti Empolese Valdelsa.
A partire dal pomeriggio del venerdì (ore 17.00-24.00) e fino a domenica notte (orario sabato e domenica: 12.00-24.00), in concomitanza con l’apertura dei negozi, una ventina gli espositori che si disporranno all’interno dell’anello della piazza per dar vita a un carosello che raccoglie il meglio della tradizione alimentare on the road: dagli arrosticini di Pecora e “ventricina” (un tipico insaccato abruzzese) alle “bombette” di Alberobello; dagli spiedini di lampredotto alle olive e fritto ascolano; dalle “pittule” alla “patata tornado” al caciocavallo impiccato, che deriva da un’antica tradizione popolare durante la quale il caciocavallo, negli eventi di piazza, veniva appunto “impiccato” (appeso a una corda) sul falò per farlo sciogliere, e infine spalmato sul pane abbrustolito.
Ben rappresentato anche il cibo di strada della Toscana con il “fagotto del Chianti”, la pasta fresca condita al momento, gli hamburger di chianina. Ci sarà naturalmente la Sicilia con il pane “ca’ meusa”, le “panelle (porzioni di pasta di ceci fritte), le immancabili arancine e un’infinita varietà di delizie: cannoli, cassatine, “stigghiole” e pasticceria secca. Ancora, la piadina romagnola, il fritto marchigiano e napoletano.
Il cibo di strada internazionale sarà presente con la paella spagnola (come bevanda la sangria), la carne cotta al BBQ degli Stati Uniti e una specialità tipica del Venezuela: le “arepas”, focaccine a base di farina di mais, ripiene di carne oppure verdure, rigorosamente senza glutine. Sempre del Venezuela ci sarà da provare la “bevanda Papelon”, estratta dal succo di canna evaporata mediante la cottura, mentre chi vuole andare sulla birra ci sarà un apposito stand con la “birra artigianale streetfood”.
Come di consueto, la carovana “Streetfood village” sarà accompagnata da numerosi eventi di animazione: dai “gonfiabili” per i bambini alla musica all’interno della piazza, presente fin dalla sera del venerdì (ore 20.00) con i “Ballantine Band” (band di Pupo) e il “dj set” la domenica pomeriggio (dalle ore 15.00 in poi). Sabato pomeriggio, dalle 18.00 alle 20.00, un evento del tutto speciale: “Circo 100%”, una serie di esibizioni acrobatiche aeree con cerchio, fuoco, nastro (coordinamento con aperitivo in musica del bar di piazza Gramsci). Sempre la domenica, infine, un mercato dell’artigianato completerà l’anello della piazza per far sì che la manifestazione sia anche un’occasione per fare una passeggiata in compagnia.
Per l’intera durata della festa, i negozi rimarranno aperti anche nel dopocena di venerdì e sabato e l’intera giornata di domenica.
«Ho avviato questo progetto nel 2004 con un master universitario – spiega il presidente dell’Associazione Streetfood, Massimiliano Ricciarini – che poi si è sviluppato con un sito, l’associazione che presiedo e l’organizzazione del tour dedicato al cibo di strada, che da marzo a novembre conta ogni anno circa quaranta tappe. Con Castelfiorentino, sia come Comune che come associazione Tre Piazze insieme a Confesercenti, abbiamo ormai un sodalizio collaudato che dura da cinque anni, e siamo pertanto felici di ripetere questo evento nel prossimo fine settimana. Il cibo è cultura, e il cibo di strada lega la strada alla tavola”.
“Una iniziativa nella quale abbiamo creduto fin dall’inizio – osservano Lapo Cantini e Gianni Carpitelli – per la capacità di rivolgersi a un pubblico più ampio e per il legame virtuoso che da sempre contraddistingue questo evento gastronomico con tutte le attività commerciali presenti nel nostro centro storico, i cui orari di apertura coincidono non casualmente con quelli della manifestazione”.
“Quando arriva StreetFood – sottolinea l’Assessore al Commercio e Turismo, Gianluca D’Alessio - puntualmente Piazza Gramsci si riempie di centinaia di persone, molte delle quali vengono da fuori a conferma che si tratta di una delle manifestazioni di maggiore successo del nostro territorio. In un periodo come questo, in particolare, con l’avvio della stagione turistica, rappresenta anche un evento di richiamo per i turisti che desiderano conoscere più da vicino le nostre tradizioni gastronomiche e alimentari”.
«StreetFood - sottolinea il Sindaco di Castelfiorentino, Alessio Falorni – è ormai diventato uno degli eventi di punta nell’Empolese Valdelsa grazie alla sua unicità, una manifestazione che valorizza il meglio del cibo di strada e allo stesso tempo la ricchezza della nostra alimentare, delle nostre tradizioni. Un mix esaltante di specialità tipiche, disseminate nelle nostre regioni e nei nostri comuni, che – grazie all’impegno decennale di Massimiliano Ricciarini e della sua associazione – sono state recuperate e inserite in questo progetto, che non è solo gastronomico ma anche culturale, con grandi potenzialità. E’ anche facendo leva sulle nostre tradizioni alimentari – prosegue Falorni – che possiamo dar vita a nuove interessanti prospettive di rilancio, del commercio e del turismo”.