Dal 18 al 21 luglio il cibo di strada “firmato” Streetfood torna a colorare il Porretta Soul Festival

Porretta (Bo): Soul e cibo di strada ancora una volta a braccetto

Quinta edizione dello Streetfood Village all’interno del festival di riferimento del Soul internazionale (giunto quest’anno alla 32esima edizione) con il miglior cibo di strada protagonista ancora una volta in piazza della Libertà con decine di proposte diverse

Soul e Streefood: la musica d’artista per l’udito e quella dei sapori per il gusto. A Porretta Terme (Bo) da giovedì 18 a domenica 21 luglio prosegue la collaborazione tra l’associazione nazionale Streetfood che anche per questa edizione, la 32esima, sarà partner del Porretta Soul Festival, uno degli appuntamenti più importanti in Italia e in Europa per gli amanti del genere musicale. Nel centro storico della cittadina in piazza della Libertà, il Rufus Thomas Cafe, stage all’aperto con concerti gratuiti dalle 11 del mattino fino a sera, sarà infatti animato dal Soul & Streetfood Village, all’insegna dei migliori sapori di strada dall'Italia e dal Mondo. «Una collaborazione che ormai si rinnova con la naturalezza che ha l’incontro tra questo genere di musica e il cibo di strada stesso – spiega Massimiliano Ricciarini, presidente di Streetfood – ormai il claim di questo incontro fortunato è “Soul Food” (Cibo dell’Anima), il cibo di strada fatto con l’anima dai tanti produttori che seguono la nostra associazione che è l’unica in Italia che ne certifica qualità e tradizione e che ben si sposa alla musica di questo storico festival che attira migliaia di visitatori da tutto il mondo».

Il “Soul Food” dello Streetfood Village. Al “Soul & Streetfood Village” saranno presenti cibi da tutta Italia e dal mondo, dalla mattina a sera, fino alla fine dei concerti. Si va dalle specialità siciliane (pane ca'meusa, pane e panelle, arancine, pasticceria siciliana), a quelle più locali come la piadina romagnola e lo gnocco fritto, tigelle e tortellini. Poi le bombette pugliesi e altre specialità come puccia con polpo, polpo alla griglia, pasticciotti leccesi. Dalla Toscana hamburger di Chianina e Cinta Senese. Dalle Marche olive e fritto ascolano e pesce fritto di San Benedetto del Tronto. Saranno presenti inoltre gli arrosticini abruzzesi su truck con anche formaggio fritto e polpette, e la pasta alla Gricia on the road del “Griciabar Food Truck” e dalla Spagna la Paella con sangria. Dall’Inghilterra le Jack Potatoes. A rinfrescare il palato l'ottima birra artigianale a marchio Streetfood e il Prosecco Doc nel truck infopoint della piazza del gusto.

Il Porretta Soul Festival. Fin dal 1988 il Porretta Soul Festival, Tribute To Otis Redding è diventato il più prestigioso appuntamento europeo dedicato interamente alla musica soul e rhythm & blues, con un riferimento particolare alla musica di Memphis, il Memphis Sound, la scuola musicale del grande Otis Redding, al quale il festival è dedicato. Il festival nacque il 10 dicembre 1987 per iniziativa di Graziano Uliani, appassionato di musica soul, il quale, dopo aver partecipato alle celebrazioni per il ventesimo anniversario della morte di Otis Redding a Macon, in Georgia, decise di organizzare un festival in suo onore. In trenta anni da Porretta sono passati i più bei nomi del soul, molti di questi giunti appositamente per la prima volta in Europa, altri, autentiche leggende, scovati in sperdute località del “deep south”, il profondo sud degli States e riproposti al pubblico e alla stampa internazionale che ha parlato del “miracolo” di Porretta come dell’evento musicale degli ultimi anni.

Gli ineguagliabili numeri di Streetfood. Oggi, dopo undici anni di attività, l’Associazione può vantare numeri importanti per il settore. A partire dagli eventi che negli anni hanno toccato oltre 120 città italiane, portando in degustazione centinaia di cibi di strada italiani e non solo, raggiungendo, si stimano, circa 6,5 milioni di appassionati negli oltre 430 eventi messi in piedi. A questi eventi vanno aggiunti, oltre alla somministrazione di cibi “certificati”, anche attività culturali collaterali, come le visite guidate ai centri storici delle città che hanno ospitato i cosiddetti “Streetfood Village”, ma anche convegni, seminari e master di approfondimento. Oltre a questo sono decine le tesi di laurea alla quali l’associazione ha contribuito, centinaia i professionisti aiutati a entrare in questo settore partendo da zero.

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