presentazione libro streetfood giunti al magnifico ar
Clara Padovani (autrice libro Giunti): “Ricette di vita e un modo per capire la società”





A differenza di tanti ristoratori che vedono gli eventi food una minaccia, i più noti chef come Scabin o Marchesi trattano il tema come un modo per rinnovarsi


È stato presentato al Centro Commerciale “Al Magnifico” ad Arezzo il libro “Streetfood all'Italiana”  edito da Giunti e scritto a quattro mani dai coniugi Clara e Gigi Padovani. “Questa presentazione ad Arezzo – spiega il giornalista aretino Massimiliano Ricciarini, presidente dell'Associazione Streetfood e moderatore dell'incontro – viene da un contatto con gli autori del libro per un'intervista in occasione di un evento Streetfood ad Alba (Cn) nell'evento Vinum e un servizio fotografico a corredo della parte letteraria del libro realizzata sia ad Alba che a San Casciano V.P. (FI) nell'evento “Classico è” con Consorzio del Vino Chianti Classico a maggio scorso”.


“Il libro – spiega Gigi Padovani, uno dei coniugi-autori del libro - è è stato un viaggio che ci ha permesso di entrare in contatto con realtà del settore le più diverse e variegate, dall'ambulante, al chiosco fino allo chef stellato. La versione cartacea di Street food  all'Italiana è rinforzata da un sito web www.streetfooditalia.it dove sono presenti contributi filmati con interviste a ambulanti, chioschi e chef di ristoranti a cui si può accedere direttamente scansionando un codice QR da ogni sezione del libro”.


Clara Padovani ha illustrato il libro dal lato eno-gastronomico e con contributi socio-culturali. “Il produttore di piada romagnola o di arrosticini abruzzesi – dichiara l'autrice – sono stati d'aiuto per conoscere la società del tempo che fu, quando il cibo di strada era una delle poche forme di sostentamento di comunità o paesi di provincia. In alcuni casi, la chiusura di grosse realtà aziendali ha permesso lo sviluppo imprenditoriale di ex dipendenti che hanno visto nel cibo povero o di strada uno strumento per emanciparsi”.


“Una costante del lavoro di Streetfood - spiega Massimiliano Ricciarini di Streetfood – è lo sforzo per individuare punti d'incontro e sinergia con ristoratori, operanti nei vari territori dove hanno  luogo i nostri eventi, che vedono in quelli una minaccia e una forma di concorrenza sleale da contrastare. È successo ad Arezzo e succede in vari altri territori in cui siamo chiamati”.


“Il cibo è cultura e comunicazione - concordano Ricciarini e i coniugi autori del libro - ed è in stretto legame con ogni territorio di cui è originario. Un lavoro di promozione attraverso un programma di iniziative ed eventi, svolto in sinergia e condivisione di intenti per promuovere il territorio, va a beneficio di ogni forza che vi interviene a creare interesse e valore aggiunto. Ne consegue che un territorio che funziona genera benefici per ogni attività che vi opera e contribuisce a farlo funzionare. Pertanto un evento che attrae gente porta lavoro per tutti”.


“Gli chef Davide Scabin o Gualtiero Marchesi – conferma Clara Padovani - hanno preso dal cibo di strada l'ispirazione per re-interpetarlo e rinnovarsi in cucina. Mauro Uliassi oltre al ristorante ha investito in un mezzo mobile. Massimo Bottura va in cerca di cibo di strada quando è all'estero per lavoro nel tempo libero”.

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